La Sala del Colosso
Intorno agli anni cinquanta, sotto la direzione di Luisa Becherucci, si dette avvio alla riorganizzazione degli ambienti al piano terra alle sale dei Colossi. Al centro della sala maggiore fu collocato il modello del Ratto delle Sabine in terra cruda, opera dello scultore fiammingo Jean de Boulogne, detto Giambologna, eseguita intorno al 1582, la cui versione in marmo è collocata ancora oggi, come abbiamo visto, sotto la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria. Alle pareti furono collocati numerosi esemplari di pittura fiorentina su tavola e tela del XV e XVI sec, con opere dei grandi maestri, come Paolo Uccello, Botticelli, Perugino, Filippino Lippi, Ghirlandaio.
Il 23 dicembre 2013 è stato inaugurato il nuovo riallestimento del Sala del Colosso che ha comportato una revisione del percorso espositivo valorizzando i gioielli d’arte presenti in sala dei dipinti su tela e tavola degli autori fiorentini del XV e XVI sec., provvedendo anche ad un loro riposizionamento ad altezza compatibile con la corretta osservazione da parte del visitatore e con le esigenze del costante monitoraggio.
Nel salone del Colosso sulla parete a sinistra è stata collocata una sequenza di pale d’altare che sono rappresentative della pittura fiorentina quattrocentesca, dalla pala di Andrea di Giusto (1437) per la chiesa di Santa Margherita a Cortona a quella di Domenico Ghirlandaio con il Santo Stefano fra i santi Giacomo Maggiore e Pietro, ( 1493). Al centro delle parete opposta campeggia ora la ricomposizione parziale della grandiosa pala dipinta nel 1500 da Pietro Perugino per l’altare maggiore della chiesa dell’abbazia benedettina di Vallombrosa raffigurante l’Assunzione della Vergine fra angeli e Dio Padre, con quattro santi .